gas russo

Conto K sì, ma a metà: il gas russo va pagato in euro. È l’avvertimento, mentre i Paesi Ue rischiano di andare in ordine sparso, rivolto da Bruxelles alle aziende europee, nel tentativo di precisare le sintetiche linee guida fatte circolare tra gli Stati membri e pubblicate sul sito della Commissione una settimana fa sotto forma di documento domanda-risposta. «Le aziende europee possono aprire un conto corrente in euro presso Gazprombank – ha spiegato ieri una fonte Ue – ma non devono aderire allo schema del doppio conto né accettare la conversione dell’importo in rubli da parte dell’istituto in una posizione denominata in valuta russa», che è quanto previsto dal decreto di fine marzo del Cremlino come requisito essenziale perché si consideri la transazione completata.

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